Celebrazione Eucaristica

presieduta da

S. E. Rev. ma Mons. Arturo Aiello

a conclusione del Ritiro delle Religiose

III DOMENICA D’AVVENTO/B

Teano, 11 dicembre 2011

Salone dell’Episcopio

~

 

 

Saluto iniziale

 

Quando si approda all’Eucarestia dopo ore di preghiera, dopo un cammino intenso, è più facile, perché è come se il cuore fosse già accordato. Ringraziamo il Signore di questo pomeriggio trascorso insieme; chiediamo perdono dei nostri peccati per alzare lo sguardo e rinnovare l’attesa nei confronti del Signore che viene anche ora, qui, in questa Eucarestia. Per questo, confessiamo i nostri peccati.

 

LETTURE

Isaia 61, 1-2.10-11

1 Tessalonicesi 5, 16-24

Giovanni 1, 6-8.19-28

Omelia

 

Come vi avevo promesso, farò una brevissima omelia (ci siamo già detti tante cose). Della testimonianza di Giovanni, riportata dal Vangelo di oggi, vorrei sottolineare solo l’espressione: In mezzo a voi sta uno che non conoscete. Allora significava che il Messia era già nato, stava per apparire sulla scena, non era ancora riconosciuto, se non da qualche discepolo; per noi questa espressione del Battista, che rimbalza a conclusione del nostro itinerario spirituale, è: fare attenzione a ciò che già c’è. Mi riferisco innanzi tutto alla presenza di Gesù. In mezzo a voi sta uno che non conoscete: è Gesù Eucarestia, è Gesù Parola, è Gesù presente nella Chiesa, è Gesù che avanza, che cammina, che regna in mezzo a noi, mentre noi siamo impegnati nelle cose più futili o più stupide.

Dall’altra, c’è la percezione - come già vi dicevo in un passaggio di una delle meditazioni - che noi attendiamo ciò che già possediamo. Per cui questa espressione del Battista, velata di mistero e intrisa di attesa, è anche: renditi conto che quello che stai cercando ce l’hai già. È inutile che tu intraprenda viaggi, è inutile che tu cambi superiora, comunità, orizzonte: quello che cerchi è molto vicino a te, è già a portata di mano. Ovviamente, innanzi tutto la salvezza. La gioia, che nelle nostre esperienze umane sempre sfiorisce, tramonta, è già in mezzo in te, è già dentro di te: scava, cerca bene, perché non devi andare a cercare lontano ciò che invece è a portata di mano.

Ciò che cerchiamo ce l’abbiamo già: noi cerchiamo nelle cose grandi, negli eventi eclatanti, nel terremoto, nel vento forte (ricordate l’esperienza di Elia sull’Oreb); invece Dio si rende presente nel vento leggero, che appena appena percepisci, nel silenzio dell’Eucarestia, nel cuore della Chiesa, della nostra Chiesa, delle nostre Comunità Religiose, delle nostre Congregazioni, nel volto di persone che incontriamo quotidianamente e che noi non vediamo perché ci sono troppo familiari. L’eccessiva familiarità può portare questa lontananza; è paradossale, ma ognuno di voi sa che è così: quando si è troppo vicini, si rischia di non incontrarsi, di non vedersi, di non parlarsi, mentre magari su facebook comunichiamo con una persona dell’altro emisfero.

In mezzo a voi sta uno che non conoscete.

 

Saluto finale

 

Ringrazio Don Geppino: gli siamo stati vicini e gli siamo vicini per la perdita della sorella; una “perdita-conquista” per noi, nel senso che coloro che perdiamo sono già in Cielo ad attenderci (il giorno in cui ci siamo visti per la giornata Pro Orantibus - veramente non ci siamo visti, perché eravate uno sparuto gruppo - era il giorno delle esequie della sorella di Don Geppino e di Don Ciro). Siamo vicini a loro e alla loro famiglia. Tra l’altro, a Natale, più che in altre feste, le assenze si notano di più, si sentono di più.

La benedizione, non solo, ma anche il calore del cuore del Vescovo, sacramento del Cuore di Dio, va a voi e alle vostre comunità perché possiate essere al meglio. 

 

 

***

 

Il testo, tratto direttamente dalla registrazione, non è stato rivisto dall’autore.