Saluto del Vescovo Arturo Aiello
a conclusione del
Concerto della Corale del Duomo di Teano
Teano, 6 gennaio 2011
Chiesa Cattedrale
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Prima
dell’ultimo brano, innanzi tutto diciamo grazie: grazie a Don Tommaso, grazie a
ciascun componente della Corale della Cattedrale, grazie agli strumentisti per
questo ulteriore momento di contemplazione.
Il
canto ci riporta ricordi, sensazioni, emozioni antiche, e ci aiuta ancora oggi.
Il Natale – come credo d’aver detto gli anni scorsi, in qualche altra occasione
analoga – è la più grande realizzazione di “inculturazione” della fede, nel
senso che nel Natale siamo riusciti benissimo sul piano musicale, sul piano
poetico, sul piano delle ricette in cucina, sul piano delle consuetudini (oltre
ovviamente l’aspetto liturgico, che è sottinteso), e quando un messaggio, una
festa, una ricorrenza entra nelle vene della storia, nelle vene di una cultura,
allora abbiamo un’ottima – si dice in termini tecnici – “inculturazione”.
Quindi
nel Natale siamo stati bravissimi; non così nella Pasqua, come sapete, e in
altri eventi.
Io
ho invitato, nello scorso San Paride – e fin adesso hanno risposto al mio
appello, credo, solo le monache Clarisse dell’Immacolata di Pietravairano, che
hanno già mandato una bozza di vita di San Paride a fumetti – a rimpolpare la
devozione a San Paride. A Natale ci siamo riusciti; dovremmo riuscirci con la
stessa foga anche per altre festività dell’anno liturgico (ovviamente questo è
un cammino di secoli, però dovremmo mettere il nostro tassello anche noi).
Prima
di concludere, dicendo nuovamente grazie a tutti, a Don Tommaso che anima
questa Corale da tanti anni, che ne è l’anima, vi ricordo che, anche se
l’Epifania, come diceva il proverbio, manda via tutte le feste, non dev’essere così, invece, per i contenuti della fede: si
conclude il ciclo natalizio, ma la presenza di Gesù rimane. E poiché andiamo
incontro ad un gennaio difficile, non solo per il freddo, ma anche per
l’aspetto economico e sociale - e forse non sarà solo gennaio, ma anche
febbraio e marzo -, abbiamo quanto mai bisogno che qualcuno ci dica - il vostro
Vescovo ve lo ricorda stasera - che Gesù non è venuto a farsi una passeggiata,
che Dio non ha fatto una scampagnata sulla terra e poi se n’è tornato a casa,
ma è venuto per rimanere.
Dunque,
nei momenti difficili - e ce ne sono tanti nella nostra vita, nella nostra
giornata, nella settimana, in un mese, in un anno - ricordiamoci, come abbiamo
sentito a più voci e a più melodie questa sera, che Egli è venuto per restare.
Allora, questo Gesù che è nato nel Natale 2010 - anche se stiamo nel 2011,
queste sono le festività natalizie del 2010 - fateLo
crescere in voi: è l’augurio del vostro Vescovo.
A
nome vostro, do nuovamente il ringraziamento alla Corale della Cattedrale, che
non solo anima questo concerto di Natale, ma sottolinea anche tutti i momenti
importanti della vita di questa nostra parrocchia e chiesa Cattedrale, cuore
della nostra Diocesi.
Grazie
a Don Tommaso, grazie a tutti voi, e continuiamo salendo sempre più in alto.
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Il testo, tratto direttamente dalla
registrazione, non è stato rivisto dall’autore.