PREGHIERA-GIOVANI
guidata da
S. E. REV. MA MONS. ARTURO AIELLO
“Oggi è già domani”
Cattedrale di Teano
26 Giugno 2009
~
Nel nome del Padre…
Canto: I cieli narrano
È sempre più difficoltoso
mettersi in preghiera d’estate, ma stasera vorrei affidarvi, affidarci - perché
ne abbiamo tutti bisogno - una “istruzione per l’uso”:
è cominciata l’estate (anche se non sembra, stiamo ancora alla ricerca di un
po’ di sole) e sembra che ci si debba svagare. È il tempo in cui collezionare
esperienze un po’ strane (speriamo di andare in vacanza fuori… organizziamoci
con gli amici…), ma c’è qualche pericolo in tutto
questo?, o c’è un modo per impostare l’estate in una maniera intelligente (che
non significa bigotta)? È la domanda che il vostro Vescovo si è posto pensando
a questo incontro di preghiera. Temevo anche che, poiché è anche un po’ di
tempo che non ci vediamo, aveste perso l’orientamento e, invece, sono contento
di vedervi, anche se non proprio tutti tutti, gran
parte. Ovviamente, come ho detto all’inizio, c’è la difficoltà, perché sembra
che
***
Grazie, Signore, perché sono qui. Grazie, perché sei qui e mi aspettavi. Grazie, perché in Te abbiamo possibilità di crescere e di rendere salde anche le nostre amicizie, il nostro volerci bene. Cantiamo insieme:
Alleluia, a-alleluia, alleluia
Alleluia, alleluia, a-alleluia, alleluia.
Passeranno i cieli e passerà la terra
La sua parola non passerà. A-alleluia, alleluia.
Dal Vangelo di Luca (21, 29-36)
29 E disse loro una parabola: "Guardate il fico e tutte
le piante; 30 quando già germogliano,
guardandoli capite da voi stessi che ormai l`estate è vicina. 31 Così pure, quando
voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
Come ho detto, vivremo quest’ora
di preghiera per dare un’impostazione all’estate. Come sarà quest’estate appena
cominciata? Come la vivrò? Può quest’estate cambiarmi? La risposta è sì, dipende
come: posso cambiare in peggio, posso cambiare in meglio, posso perdermi, posso
ritrovarmi e, per questo, vorrei che faceste un po’ più di attenzione. So che
vi chiedo uno sforzo - lo chiedo in particolare a voi giovani, per gli adulti
questo pensiero è del tutto scontato - uno sforzo, perché, come ho già detto
nell’introduzione, pensiamo che tutto sia vacanza. “Vacanza” significa “vuoto”,
ma ci possono essere tre mesi di vuoto, tre mesi in cui non cresco, tre mesi in
cui non mi arricchisco, tre mesi in cui non divento più uomo, in cui non
divento più donna, in cui non divento più cristiano? È la domanda che ogni
educatore deve porsi, anche perché non tutte le esperienze vanno fatte e anche
perché non è chiaro nella mente e nella mentalità – direi, più che nella mente
dei giovani, nella mentalità che si respira - che quello che facciamo, in
qualche maniera, ci forgia, cioè io sono il frutto delle mie azioni: il vostro
Vescovo è l’addizione di quello che ha fatto quand’era bambino, quand’era
adolescente, quand’era giovane, quand’era in seminario, quand’era giovane
prete, quand’era parroco. Ognuno di noi va crescendo e quello che è, è il
frutto di tante azioni poste in una certa direzione. È come dire che per la
costruzione di una casa non metto i mattoni a casaccio, ma seguo un progetto e,
quindi, c’è bisogno di calce, c’è bisogno di unire i mattoni, di metterli
secondo un progetto, altrimenti la casa non si costruisce, sarà un ammasso di
detriti; così mi sembra essere la vita di tante persone oggi e non solo
giovani. Allora,
Dovrei dire: questa festa a cui
sono stato invitato mi alleggerisce o mi appesantisce? Questa vacanza a cui mi
hanno invitato, è una vacanza che mi arricchisce o mi impoverisce? Questo amico
che mi invita ad uscire con lui, è una persona che, all’atto in cui la lascio,
io dico “sono cresciuto/sono cresciuta” oppure “mi ha derubato”? Aprite gli
occhi, perché la vostra vita dipende da questo stato. Ho messo un titolo un po’
strano a questa nostra Preghiera, “Oggi è già domani”, cioè il domani non lo
dovete aspettare. Quando verrà… quando
sarò grande… quando me ne andrò da casa… quando mi laureerò… Oggi! Tu sarai
domani come sei adesso. Tu diventerai quello che stai costruendo. Quello che
stai facendo non è un fatto ozioso, ma riguarda il tuo futuro; questo riguarda
le persone, questo riguarda le comunità parrocchiali, questo riguarda
***
Anche stasera abbiamo invitato, non un cantautore, ma un gruppo di cantanti italiani. Conoscete - credo - già bene questo testo, “Domani”, che ha un suo fascino. Adesso lo ascoltiamo.
(Canzone per l’Abruzzo di autori vari)
Tra le nuvole e i
sassi passano i sogni di tutti
passa il sole ogni giorno senza
mai tardare.
Dove sarò domani?
Dove sarò?
Tra le nuvole e il mare c’è una stazione di posta
uno straccio di stella messa lì a consolare
sul sentiero infinito del maestrale
Day by day Day by day
hold me shine on me.
shine on me
Day by day save me shine on me
Ma domani, domani, domani, lo so
Lo so che si passa il confine,
E di nuovo la vita sembra fatta per te
e comincia domani
domani è già qui
Estraggo un foglio nella risma nascosto
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso
Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi,
fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi
e la vita la vita si fa grande così
e comincia domani
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare
con un pò di
fortuna si può dimenticare.
Dove sarò domani? Dove sarò?
oh oh oh
Dove sarò domani?
che ne sarà dei miei sogni infranti,
dei miei piani?
Dove sarò domani, tendimi le mani,
tendimi le mani!
Tra le nuvole e il mare si può andare e andare sulla scia delle navi di là del
temporale
e qualche volta si vede una luce di
prua
e qualcuno grida: Domani
Come l’aquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini d’Abruzzo
e aumentano d’intensità le lampadine
una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu l’amore
non siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
sulla stessa barca
non siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
a stare bene in Italia
non siamo così soli
sulla stessa barca
non siamo così soli
a immaginare un nuovo giorno in Italia
Tra le nuvole e il mare si può andare, andare
Sulla scia delle navi di là dal temporale
Qualche volta si vede una luce
di prua e qualcuno grida, domani
Non siamo
così soli
Domani è già qui
Domani è già qui
Ma domani domani, domani lo so, lo so,
che si passa il confine
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia domani
Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare
Con un pò di fortuna si può dimenticare
E di nuovo
la vita sembra fatta per te
E comincia domani
E domani domani, domani lo so
Lo so che si passa il confine
E di nuovo
la vita sembra fatta per te
E comincia domani
Domani è già qui, domani è già qui.
Ci sono tanti miracoli che sono nati sulle macerie del terremoto: questo è un miracolo. Sapete come gli artisti sono gelosi dell’altro, l’uno parla male dell’altro, il cantante taldeitali fa pettegolezzi sul suo collega… Invece, per un miracolo, ma ce ne sono stati tanti altri, questi cantautori, cantanti d’ogni risma, si sono messi insieme una mattina e hanno registrato questa canzone che, già solo per questo motivo, ha un grandissimo valore; hanno abbattuto, magari, invidie, gelosie, antipatie, perché appartenevano a case discografiche, come si diceva una volta, diverse, e si sono messi insieme a dire: “Ma cantiamo una canzone insieme”. Adesso, al di là del successo che questo testo ha avuto, della divulgazione, della vendita finalizzata, ovviamente, ad un aiuto economico, già di per sé costituisce un miracolo. Il testo e la musica: un testo – magari, qualcuno lo apprezzerà in tutti i suoi aspetti - ma di tutto rispetto, con una forza ideale, a dire non solo agli abruzzesi “Domani è già qui”, stiamo mettendo le pietre per L’Aquila nuova che dovrà volare, case, istituzioni, convivenze, ma questo non riguarda solo l’Abruzzo, riguarda l’Italia. L’Italia si è sentita convocata, chiamata a costruire, a ricostruire. Quindi, come vedete, anche una forza ideale, a dire: non siamo così soli (si ripete più volte), una cosa che a voi sembra così chiara e, invece, tante persone, forse anche tra voi, si sentono isolate. Non siamo così soli: forse basta fare un sorriso, tendere una mano, ci sono tante altre persone sole che vogliono costruire con te e non ce la fanno da sole. Domani è già qui, si ripete più volte e poi c’è il verso che mi piace di più: Domani, domani si passa il confine che, ovviamente, ha bisogno di un po’ di immaginazione. Questo riguarda quelli che amano andare in montagna, che si alzano nella notte, o quelli che devono fare una spedizione, che hanno fatto un lungo cammino e sono giunti, finalmente, alla meta. Domani si passa il confine è una parola d’ordine che dovrebbe farvi fremere. Domani si passa il confine, cioè questo confine non è così lontano, la mia realizzazione, la mia felicità, il mio essere uomo, il mio essere donna, il mio essere cittadino, cristiano, è qui ad un passo da te e tu lo stai costruendo adesso. Il domani è posto nell’oggi, l’uomo è nel bambino, la prima elementare prepara il giorno della laurea; poi c’è un’altra immagine molto bella, quando dice di là del temporale si vede una luce di prua e qualcuno grida: domani, cioè è arrivato, è finito il temporale, è finito questo momento! Poi, c’è questa musica coinvolgente - voi avete fatto fatica a restare nei banchi, a non alzarvi come ad un concerto - cioè una serie di elementi si sono messi insieme per dare a questo testo una sorta di forza, tanto – utilizzo un termine grosso – da dargli la tonalità di inno nazionale, a dire: bisogna ricostruire. Mi chiedo: ma questo non vale anche per la nostra Chiesa?, per la nostra Diocesi? E, quindi, stiamo sempre a guardare di là dal temporale, se si vede qualche luce di prua e qualche giovane che dice: Domani! Abbiamo vinto! Siamo arrivati!
Ce ne vuole ancora, ma siamo qui per questo, cari amici, per avvertire una responsabilità gioiosa che ci fa mettere insieme, per preparare questo futuro che ci riguarda come Chiesa, come cittadini, come uomini, come donne. Allora, riascoltiamo il testo e ciascuno di voi, magari soprattutto quelli più scoraggiati (quelli che dicono “No, non cambierà niente, questa estate sarà senza direzione”), prendano qualche proposito, sulle note di questo inno che chiama, a dire “mettiamoci insieme, non siamo così soli”. Ponete qualche proposito per questa estate, per cambiare, ma attenti, prima che gli altri, prima che le cose fuori di te, te stesso, perché ogni rivoluzione - ricordatevi - parte dall’interno. Le rivoluzioni che si fanno solo fuori finiscono nel sangue, come ci insegna la storia, ma le rivoluzioni che nascono dall’interiorità sono quelle vere. Ecco, questa rivoluzione il vostro Vescovo stasera vi augura. Allora, riascoltiamo e ciascuno di voi dica: Forse posso dare anche il mio contributo e posso smettere di piangere. Qui dice: adesso abbiamo imparato anche a piangere, che è una dote soprattutto per i maschi. Allora, imparate a piangere perché le cose crollano in un attimo, ma adesso dobbiamo dare un volto a questa madre – dice - a questa terra che si chiama Abruzzo, ma si chiama anche Italia, si chiama anche Teano-Calvi, si chiama anche la tua parrocchia. Stasera ci rimettiamo in cammino per questa marcia, perché domani si passa il confine e quindi non posso non esserci.
Domani
Tra le nuvole e i
sassi passano i sogni di tutti
passa il sole ogni giorno senza
mai tardare.
Dove sarò domani?
Dove sarò?
Tra le nuvole e il mare c’è una stazione di posta
uno straccio di stella messa lì a consolare
sul sentiero infinito del maestrale
Day by day Day by day
hold me shine on me.
shine on me
Day by day save me shine on me
Ma domani, domani, domani, lo so
Lo so che si passa il confine,
E di nuovo la vita sembra fatta per te
e comincia domani
domani è già qui
Estraggo un foglio nella risma nascosto
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso
Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi,
fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi
e la vita la vita si fa grande così
e comincia domani
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare
con un pò di
fortuna si può dimenticare.
Dove sarò domani? Dove sarò?
oh oh oh
Dove sarò domani?
che ne sarà dei miei sogni infranti,
dei miei piani?
Dove sarò domani, tendimi le mani,
tendimi le mani!
Tra le nuvole e il mare si può andare e andare sulla scia delle navi di là del
temporale
e qualche volta si vede una luce di
prua
e qualcuno grida: Domani
Come l’aquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini d’Abruzzo
e aumentano d’intensità le lampadine
una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu l’amore
non siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
sulla stessa barca
non siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
a stare bene in Italia
non siamo così soli
sulla stessa barca
non siamo così soli
a immaginare un nuovo giorno in Italia
Tra le nuvole e il mare si può andare, andare
Sulla scia delle navi di là dal temporale
Qualche volta si vede una luce
di prua e qualcuno grida, domani
Non siamo
così soli
Domani è già qui
Domani è già qui
Ma domani domani, domani lo so, lo so,
che si passa il confine
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia domani
Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare
Con un pò di fortuna si può dimenticare
E di nuovo
la vita sembra fatta per te
E comincia domani
E domani domani, domani lo so
Lo so che si passa il confine
E di nuovo
la vita sembra fatta per te
E comincia domani
Domani è già qui, domani è già qui.
Andiamo verso la conclusione. Domani è già qui: ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi prepara questo domani e puoi farlo solo oggi, dice il testo. Spero che questa piccola lezione - utilizzo un altro termine difficile - vademecum per l’estate, cioè prontuario per l’estate, manuale delle Giovani Marmotte per l’estate (riferimento Scout), possa servirvi, a dire: Forse sto perdendo troppo tempo, forse posso fare cose più utili.
Non siamo così soli a fare castelli in aria: ci sono tante persone
che sognano, che vorrebbero cambiare. Poi, attenti: nessuno di noi può pensare
ad un domani migliore da solo. Questo ci mette insieme come amici, come
parrocchie, come gruppi, come Chiesa, come umanità, cioè il bene di uno non può
essere il male di un altro, ma il bene è sempre il bene comune e, quindi,
bisogna incontrarsi.
Alla fine, oltre al numero di Ghibli (ringraziamo il gruppo redattore che continua imperterrito) - anche Ghibli è una pietra (una vita che salvi, una pietra che poggi) per il futuro della nostra Diocesi - oltre a Ghibli, stasera, vi sarà dato anche un pieghevole con una dicitura un po’ strana “Estate contemplativa/i” (poi leggendo, capirete, perché quello che sembra un errore non è), dove ci sono degli appuntamenti per l’estate, in luoghi vari della nostra Diocesi. Vedrete che per alcuni bisognerà anche fare un tratto di strada a piedi. È voluto, nel senso che non possiamo avere tutto sottocasa o col motorino… Per qualche Incontro c’è da fare tre quarti d’ora di cammino, per uno mezz’ora, un quarto d’ora, anche per allenarvi e non solo per tenervi in forma, perché camminare è un fatto essenziale che stiamo perdendo e, quindi, troverete un diario di cose fino a settembre. Addirittura, ci sono anche tre serate per San Paride “by night” alle ore 22:00: che sarà? Don Tommaso dirà: Che ha in mente il Vescovo per questo San Paride “by night”? Tra le tante iniziative, visto che San Paride rimane fuori dell’ottica non solo dei teanesi, ma dell’intera Diocesi, il Vescovo si è inventato San Paride “by night” che non è la notte bianca a Teano, è un’altra cosa: solo un’ora per tre sere, un’ora dalle 22:00 alle 23:00, con tre cose diverse, ma lo troverete sul foglietto. Invece c’è l’AC che a proposito di Domani, di mettere i tasselli giusti, ci invita - adesso lo fa Chiara - alla festa conclusiva dell’anno: spot pubblicitario.
***
Consiglio anche a Chiara di fare le piccole passeggiate per raggiungere i luoghi. Tra l’altro, alcuni di questi luoghi non li conoscete: il secondo Incontro si farà sul bacino superiore di Presenzano dove, immagino, che quasi nessuno di voi sia stato. La nostra terra è bella, ma se non la conosciamo non la possiamo valorizzare, quindi avrete questo pieghevole. Adesso ci teniamo per mano perché “non siamo così soli”, perché non siamo gli unici a fare castelli in aria, non è solo il Vescovo che sogna questa Chiesa rinnovata. Diciamo insieme la preghiera che Gesù ci ha insegnato:
Padre nostro…
Prima di concludere con la benedizione, penso sia doveroso per noi un pensiero per Paride. L’ultima volta in cui ci siamo incontrati io vi ho detto: Pregate per questo vostro compagno che sta andando verso l’Eternità. Poi Paride è approdato effettivamente all’Eternità, all’età di vent’anni, e lo ricordiamo stasera, perché è stato qui, ha fatto parte della nostra comunità. Ne fa ancora parte. Uno di voi, uno di noi è già oltre il confine: Domani, domani si passa il confine.
Benedizione del Vescovo
Buona estate.
Canto: Vivere la vita
***
Il testo, tratto
direttamente dalla registrazione, non è stato rivisto dall’autore.