PREGHIERA GIOVANI

 

“L’AMORE E’ VIVO TRA NOI”

 

RIFLESSIONI DI S. E. MONS. ARTURO AIELLO

 

Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi

 

Auditorium Diocesano

 

Teano, 9 Maggio 2008

 

 

Anche stasera viviamo la nostra preghiera in una maniera un po’ diversa e certamente più allettante per i giovani, a ritmo di rock, ma sempre preghiera. E allora iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Iniziamo col canto Vieni, vieni Spirito d’amore.

 

Canto: Vieni Spirito di Cristo

 

Iniziamo la preghiera, questa sera, con questa invocazione allo Spirito perché siamo a pochi giorni e a poche ore dalla Pentecoste.

Perché lo Spirito viene ad insegnarci quello che dovremmo già sapere? Perché lo Spirito ci suggerisce. È strano che a volte le cose più importanti le dimentichiamo e tra le cose più importanti c’è la storia di Gesù che a noi sembra scontata, che sentiamo da quando eravamo bambini, che sembra una realtà da fumetti, un film visto una volta sola e poi basta, tanto ci sono altri film da vedere, invece questa storia e La Storia. Bene, noi questa sera vivremo in una maniera un po’ viva, vivace, il racconto di questa storia con l’ausilio, la collaborazione, la voce , la danza, la musica che  questi ragazzi e non, nel senso che si tratta di giovani, giovanissimi e qualche adulto che ha messo su questo musical. I contenuti sono gli stessi, gli riascoltiamo attraverso una versione musicale un po’  concitata   ma il Vangelo si racconta anche così. E poiché non si può raccontare una cosa così importante autocandidandosi, nel senso, “Io voglio fare Gesù”, “Io sposo il ruolo della Maddalena”, “Io sono Tommaso”,  ma tutto questo viene scelto da un regista e questa non è una storia qualsiasi, allora comincio con una benedizione sulla fronte di ciascuno di questi attori che ci aiuteranno a pregare stasera. Farò un piccolo segno di croce sulla fronte di tutti per dire “Ecco: hai il mandato per svolgere questo compito”. Possiamo cominciare.

 

(Ogni attore si presenta al Vescovo, ricevendo un segno di croce sulla fronte)

 

Ovviamente, manteniamo l’atteggiamento della preghiera, quindi senza applausi. Interverrò tra la prima e la seconda parte, sarà possibile applaudire solo alla fine. Ecco: come questi ragazzi, giovani, ciascuno di noi a volte riceve una benedizione per un compito. Ricevi un nome nuovo, ti viene affidato, tu sei. Anche Simone pensava d’ esser nato Simone e di morire Simone ed invece incontrò Gesù che gli disse: “Tu sei Pietro”. È il momento in cui da un nome ne nasce un altro, da un uomo vecchio, nasce un uomo nuovo, ma non voglio anticiparvi nulla. Ascoltiamo questa storia con attenzione.

 

 

Primo Tempo

 

"L'amore è vivo tra noi"

 

Opera Rock di Daniele Ricci

 

 

messo in scena dai giovani e giovanissimi
di Azione Cattolica della Parrocchia
San Michele Arcangelo in Piano di Sorrento

 

 

Fine Primo Tempo

 

 

Solo una parola che ci aiuti e ci colleghi con la seconda scena. Direi che fin qui ci siamo tutti, nel senso che è facile. Dite: com’è che è facile un dolore, è facile la morte, è facile un fallimento? Ma è così, cioè fin qui è tutto chiaro. Qui avremo anche delle lacrime da spendere, una commozione facile, la madre che piange il figlio, il figlio fallito, gli amici che si sono allontanati. Questa parte, fino alla crocifissione e morte di Gesù è il Vangelo più facile, anche se mi direte: “Ma morire non è facile”. Ma queste cose le sappiamo. Le sappiamo perché le abbiamo vissute o altri le hanno vissute in casa nostra, davanti a noi; da quando eravamo bambini, in qualche maniera stiamo facendo i conti con la morte, con il dolore, con la sofferenza, il nonno, il vicino di casa, l’amico tradito. Il vero problema della Fede, il vero punto nevralgico è questo: quello che ora viene cantato e rappresentato e cioè è la Resurrezione. Qui ci siamo in pochi, qui siamo scettici, qui non abbiamo parole, qui diciamo: “Ma sarà vero?”. E quello che dico per la fede in Gesù, lo affermo anche per la fede nell’uomo, cioè tutti sappiamo piangere, ma pochi di noi sanno danzare e sanno ridere. Tutti sappiamo. Sappiamo la croce, sappiamo il dolore, ma è possibile una uscita? Diceva la locandina che avete visto fuori: OLTRE. C’è un OLTRE la morte? C’è un oltre il fallimento? C’è un oltre il mio fallimento? Fallimento nella nostra coppia. Questa coppia è finita, è fallita. Questa amicizia è fallita. Questa storia…questo iter universitario…questa missione è fallita. Qui siamo bravi. Ma questa missione può rinascere? Questa coppia ha un futuro, nonostante il fallimento? Questa comunità ha possibilità di riscattarsi? Ecco, vi lancio questa provocazione e vi lascio subito la scena per dirvi che il Vangelo della Pasqua è in assoluto il Vangelo, ma anche il Vangelo più difficile per Gesù, ma anche per la Chiesa, perché diciamo: “Ormai è finita questa cosa”. Ma è veramente finita? Ma non c’è possibilità di ricominciare? Non c’è possibilità di riscattarsi in una maniera nuova, su altri orizzonti? Ecco è qui che la fede si stimola nella ULTERIORITA’. Noi siamo quelli dell’OLTRE e non siamo quelli che piangono, quelli che dicono: “Va tutto male!”, quelli che si lamentano. Noi siamo invece i propagatori di questa buona notizia che trova scettici tanti, come già ci racconta il libro degli Atti degli Apostoli, ma dovrebbe trovare noi pronti a dire: voglio scommettere su questa amicizia fallita, voglio scommettere su questa persona portatrice di handicap, voglio scommettere su questa comunità che mi ha tradito, voglio scommettere su questa moglie che non è stata fedele, voglio scommettere su di me, perché so di essere limitato. Ecco, qui entra la incredulità di Tommaso, dei discepoli ma anche la nostra incredulità. C’è un OLTRE al di là del tuo fallimento?

 

Secondo Tempo

 

"L'amore è vivo tra noi"

 

 

(Dopo il finale)

 

Prima di concludere diciamo grazie, innanzitutto grazie al Signore che ci trasmette questa grinta. Puoi cambiare, può evolvere in altra maniera la tua storia, la nostra storia, la storia della tua famiglia, della tua coppia, della tua comunità, della tua Parrocchia, della tua Diocesi. Nell’esperienza di preghiera di stasera, si sono incontrate due parti di me: quello che ero e quello che sono. Quello che ero, anche se non è giusto dire che questi ragazzi rappresentano quello che ero, certamente sono componenti della parrocchia di cui ero Parroco, ma sono il presente di Don Pasquale, più che il mio passato. Il mio presente è qui e quindi ho voluto approfittare di questo momento per mettere insieme, finalmente, per potersi guardare negli occhi senza rancori come era avvenuto in passato, il parroco che io ero ed il Vescovo che io sono. E quindi ho pensato a questo momento gioioso, anche se attraverso un itinerario di dolore per raccontare e raccordare due parti della mia vita e quindi diciamo grazie a questi ragazzi, nessuno di loro è professionista, hanno fatto un percorso spirituale e artistico per metter su questa rappresentazione rock della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù. Il messaggio che dobbiamo portare a casa è: l’amore è vivo tra noi. Cioè non siamo i  cantori di qualcosa che è accaduto in passato, ma Gesù è con noi e anche l’esperienza che abbiamo fatto è una testimonianza. Prima di concludere col canto “Resurrezione”, e qui il riferimento è alla mia Diocesi, c’è il prossimo appuntamento-giovani, poi c’è l’Ordinazione Presbiterale di Alessio, poi ci sono gli Esercizi Spirituali e dunque nel mio grafico don Liberato, ha mancato qualcosa cioè questi Esercizi, dai diciotto anni in su, meglio, dall’ultimo anno frequentato, quindi ultimo anno delle superiori, poi insù non ci sono limiti. Facciamo di nuovo un corso di Esercizi Spirituali per giovani ad Avezzano, dall’otto giugno, domenica pomeriggio, al dodici giugno, mattina. Ci sono le informazioni. Lo stesso dicasi per il campo scuola-giovani anche se avremo altri momenti di incontro, è bene incominciare a prenotarsi. Come concludere? Concludiamo con il canto Resurrezione, ci mettiamo tutti in piedi.

Ho tentato di insegnarvelo l’ultima volta, spero che adesso vada meglio. Innanzitutto, ci teniamo per mano e diciamo insieme

 

Padre nostro…

 

Benedizione del Vescovo

 

L’amore è vivo tra noi, lo cantiamo con le parole di Resurrezione. Diamo l’audio alla tastiera.

 

Canto: Resurrezione

 

Facciamo un applauso di nuovo a questi ragazzi. Grazie e buona serata.

 

 

Il testo, tratto direttamente dalla registrazione, non è stato rivisto dall’autore.